Cos’è il Soave?
Il Soave, vino che prende il nome dalla cittadina della provincia di Verona in cui viene prodotto, è uno dei vini bianchi italiani più conosciuti e venduti all’estero. Viene fatto con uve Garganega e Trebbiano di Soave. La prima è caratterizzata da un colore giallo che, vicino alla maturazione completa, tende quasi al color rame e da profumi di fiori bianchi e mandorla; la seconda invece è un’uva sapida e vivace.
Questo vino bianco viene prodotto in tre diverse versioni: moderatamente frizzante, dolce (Recioto) e la versione più conosciuta, quella ferma e secca. Della miglior qualità di Soave, il Classico Superiore, ne vengono prodotti più di 50 milioni di litri all’anno che, nonostante possano sembrare tantissimi, sono solamente il 20% della produzione totale di vino Soave.
La zona di produzione del Soave
L’area in cui viene prodotto il Soave è situata ad est della provincia di Verona e si estende fino a toccare la provincia di Vicenza, delimitata a nord dai Monti Lessini. Questa zona include la collina di Soave, caratterizzata da un suolo basaltico, la collina di Colognola ai Colli, la Val Tramigna e le valli di Mezzane e Illasi che hanno un terreno ricco di sedimenti calcarei e, infine, la Val d’Alpone che a differenza delle altre ha suoli ricchi di rocce vulcaniche.
La storia del Soave, conosciuto fin dai tempi di Cassiodoro
Non bisogna mai far mancare vini bianchi veronesi alla mensa reale, questo diceva Cassiodoro riassumendo in poche parole ciò che gli esperti di vino raccomandavano sin da prima dell’anno Mille.
Il nome di questo vino deriva dagli Svevi che arrivarono in Italia comandati da re Alboino. Questo territorio risulta però fosse una zona di produzione agricola già dal tempo dei romani e, grazie ai ritrovamenti fossili, è stato provato che in questa zona la vite fosse presente più di 40 milioni d’anni fa.
Nel 1228 venne redatto lo Statuto Ezzeliniano dove, oltre ad essere raccolte informazioni, vengono descritte delle regole da seguire per raggiungere l’aspettata qualità finale del vino prodotto. Già dal 1500, a Soave, cambiarono il metodo con cui i vitigni venivano gestiti; solitamente fino ad allora le viti si “aggrappavano” agli alberi ma in quegli anni iniziarono a gestirle in una maniera più pratica, staccandole dagli alberi e attaccandole a dei pali, sviluppando in breve tempo anche la coltura a viti basse.
Dal 1800 si inizia poi a parlare di “taglio” tra Garganega e Trebbiano di Soave, questo perché gli studi dell’epoca avevano definito questa combinazione la migliore per qualità del prodotto finale e, il 9 Giugno 1901, nasce la Cantina Sociale di Soave che fu la prima cooperativa agricola del Veronese, seguita successivamente dalla creazione del Consorzio Tutela Vino Soave e Recioto di Soave data dalla necessità di proteggere e ricostruire i vigneti locali dopo l’avvento di varie ed importanti malattie che hanno afflitto i vitigni locali.
Le caratteristiche tipiche di questo vino
Come detto in precedenza il vino Soave è armonico, dal profumo fruttato e intenso e dal sapore asciutto caratterizzato da un retrogusto di fiori bianchi e mandorla. L’abbinamento del Trebbiano di Soave, molto sapido, e la Garganega caratterizzata da una elevata densità, rendono questo vino energico ed essenziale. Alcune varianti del Soave maturano bene anche in legno, rendendolo così un vino ottimo da bere in ogni situazione.
Questo vino è inoltre riconoscibile dal suo colore giallo paglierino tendente al verdognolo, da un’acidità contenuta, dal suo gusto delicato e da una gradazione alcolica che sia aggira solitamente attorno all’11.5%.
Abbinamenti gastronomici
Il Soave è un vino utilizzabile a tutto tondo; gli abbinamenti solitamente consigliati sono con piatti di pesce, antipasti, aperitivi, tortellini alla zucca, carni bianche come il coniglio e molluschi come le vongole. Alcune versioni di questo vino, affinate in botti di rovere, sono ottime anche con piatti più complessi e saporiti come paste o risotti al tartufo, oltre a poter essere consumati come vini da meditazione.
Ricetta per pietanza preparata con l’utilizzo del vino Soave
Un piatto tipico del veronese, nella preparazione del quale viene utilizzato questo vino, è il lavarello alla rucola e vino Soave.
Per la preparazione di questo piatto per una persona sono necessari questi ingredienti: un lavarello da circa 250 gr (pulito, spinato e deliscato), qualche foglia di rucola, farina bianca, mezzo bicchiere di Soave e olio extra vergine di oliva.
Si procede mettendo in una padella antiaderente un filo d‘olio extra vergine d’oliva, si infarina il lavarello e si cuoce rosolando prima la parte della polpa del pesce, poi girandolo dalla parte della pelle. Successivamente si mettono le foglie di rucola sul lavarello, si sala a piacere e si bagna il tutto con il mezzo bicchiere di Soave. A questo punto si spegne il fuoco e si copre con un coperchio fino a che la rucola non risulta leggermente passita. Si può quindi servire il pesce irrorandolo con un filo d’olio extra vergine e accompagnandolo con uno spicchio di limone.